giovedì 1 settembre 2016

Vuoi la verità (sul caso Harry Quebert)? Nì.


Ok, partiamo dal presupposto che in linea generale io evito i “successi del momento”, evito accuratamente le vetrine troppo illuminate e passo oltre, vado a cercare quello che non si vede.. E, per inciso, non vale solo per i libri. Sono il tipo di persona che, istintivamente, si affeziona a quei volumi che possiedono il fascino del postumo (come dimenticare tutti i grandi classici deliberatamente stroncati dalla critica dell'epoca? Il Grande Gatsby, l'Ulisse di Joyce, Cime tempestose, Moby Dick, American Psycho, Madame Bovary, e la lista continua...). Sono quel tipo di persona che diffida a prescindere da quelli che vengono annunciati come “il fenomeno letterario dell'anno”. E ovviamente per non smentirmi, dopo essere passata in continuazione negli ultimi due anni davanti a scaffali che esponevano questo libro, ho deciso di prenderlo in biblioteca solo la settimana scorsa, ormai estranea al rischio di farmi rendere la lettura indigesta da pareri troppo entusiastici. E infatti..
Ok, non è che mi aspettassi il capolavoro del secolo, siamo d'accordo? Ma la storia in sé ha cominciato a farsi interessante solo ai primi colpi di scena. La storia tra Harry e Nola mi ricordava troppo vividamente la Lolita di Nabokov e mi ha quasi nauseato. Mentre ho veramente apprezzato la trama thriller, la maestria nello sviluppare parallelamente passato e presente, creare suspense al momento giusto, e ho adorato le citazioni a inizio di ogni capitolo.
Ma la medaglia d'onore a Joel Dicker, a mio modesto parere, va assegnata per la bravura nella caratterizzazione dei personaggi, a volte con quell'accentuazione di alcuni tratti comportamentali stereotipati ai limiti del ridicolo.. Barnaski è il tipico ebreo che pensa solo a come tirar fuori il guadagno facile da ogni persona e da ogni situazione. Tamara Quinn? La personificazione dell'ipocrisia bigotta piccolo borghese snob che invece nasconde proprio in casa sua i peggiori misfatti. Mrs Goldman è quella che mi ha strappato più risate in assoluto. Potrei paragonarla quasi a Zia Mame di Dennis ma molto più esaltata. C'erano momenti che mi sembrava quasi di sentire davvero la sua voce stridula e patetica.
Harry... Beh, Harry non l'ho digerito completamente. Personaggio controverso, in alcuni tratti l'ho veramente disprezzato per la sua mancanza di virilità. Ok l'amore, ok che lei è una ragazzina, ma un mollaccione così non si può sopportare su, tanto più che alla fine si scopre essere anche un bugiardo di infima categoria..
Marcus Goldman, lui sì che è un bel tipo. La storia della sua vita è in assoluto quella che preferisco tra le tante che si intrecciano.
Punto a sfavore: molte scene troppo “rosa” farcite di conversazioni frivole. Punto a favore: wow per l'intreccio che fino alla fine ti tiene incollato al libro con continui colpi di scena, tra l'altro perfettamente misurati per incuriosirti sempre di più.
A conti fatti non dico che sia un brutto libro ma non condivido tutti quei pareri superlativi, quindi se mi chiedete cosa ne penso rispondo né sì né no, sì per alcune cose no per altre, quindi Nì.
Sono curiosa di sentire altri pareri..

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