domenica 13 novembre 2016

Il rocambolesco viaggio con la zia più eccentrica del mondo, Mame

Buonasera cari lettori! Sono rimasta un po' indietro con l'aggiornamento del blog rispetto alla velocità con cui procedono le mie letture, ma il ritardo è causato semplicemente dall'entusiasmo da cui mi lascio prendere quando inizio i miei progetti di riciclo creativo, che mi prendono ore e ore, una serata dietro l'altra, senza che quasi io neanche me ne accorga. Ma eccomi qui, e tra oggi e domani conto di rimettermi in pari con le letture dell'ultima settimana.


                                    Trama:
Partendo per l'Oriente col piccolo Michael, Mame aveva promesso di tornare in tempo per la riapertura delle scuole, e qualcuno aveva fatto finta di crederle. Ma sono passati due anni e mezzo, e della strana coppia non si hanno notizie, a parte qualche salutino entusiastico sul retro di una cartolina, regolarmente inviata dai luoghi più incantevoli (o improbabili) del pianeta. Pegeen è fuori di sé, ma Patrick le dice di non preoccuparsi: zia Mame gira il mondo meglio di chiunque altro, ha solo il vezzo di non imporsi una data per il rientro. Tu come lo sai, gli chiede Pegeen. Perché ho viaggiato con lei, prima della guerra. Ah. Questo Patrick lo aveva taciuto, ma adesso, per tranquillizzare Pegeen, lo racconta – certo, con qualche omissione. Del resto, rivelare come zia Mame abbia semidistrutto le Folies Bergère, sia rimasta invischiata nei preparativi per un colpo di Stato nazista in Austria o abbia sconvolto la routine di una ricca comunità di espatriati tra le montagne del Libano, be’, rivelare tutto questo non è l’ideale per placare una madre in ansia. Ma il lettore non sarà all’oscuro di nulla, e – via via che le rotte di Mame e Patrick coprono metà del globo, e le etichette si accumulano sulle valigie – non potrà che ridere, ridere, ridere. E al tempo stesso scoprire di quante lunghezze Mame riesca a staccare, col suo celebre motto, il presidente Mao: perché sì, la rivoluzione – delle teste, delle abitudini, dei conformismi – può essere adesso; e sì, può, anzi deve, essere un pranzo di gala.




Dunque, "Zia Mame", che io ho letto già ben due volte in occasioni diverse a distanza di anni l'una dall'altra, mi aveva divertito fino alle lacrime. Ho tardato un po' a venire a sapere dell'esistenza di un seguito e non ci ho pensato due volte a prenderlo quando mi è capitato per caso tra le mani.
La storia di "Intorno al mondo con zia Mame" inizia lì dove finisce il primo libro: Mame è riuscita a strappare a Patrick e Pegeen l'autorizzazione a portare con sé il piccolo Michael per un viaggio turistico e istruttivo in India.. Ma dopo due anni e mezzo ancora non sono tornati e il libro si apre con le ovvie preoccupazioni di due genitori in apprensione perché non ricevono notizie da mesi da Mame.
In realtà però il preambolo è lo spunto che permette a Patrick di rievocare, senza in realtà raccontare quasi nulla a sua moglie, il suo viaggio in giro per il mondo con zia Mame. La vicenda si inserisce nell'estate del 1937, quando Pat aveva appena terminato i suoi studi superiori al St Boniface sotto l'occhio vigile di Mr Babcock e si apprestava a iniziare il college.
Tra Parigi, Londra, i Pirenei, Venezia, il Tirolo, la Georgia, il Cairo, Beirut, e uno scassone di nave greca, si snodano le rocambolesche avventure di Mame e Patrick, perennemente circondati da uno stuolo di personaggi uno più assurdo ed eccentrico dell'altro.

Provate a immaginarla se vi riesce: spumeggiante come Mary Poppins ma con un Sidecar al posto dello zucchero, con pose da diva in boa di struzzo e manicotti, mastica francesismi una parola ogni tre, raffinata festaiola, spendacciona e teatrale, civettuola quando chiama chiunque tesoro.. Eppure non è la frivolezza la nota che la contraddistingue: ironica, astuta, colta, si intende di storia, psicologia, filologia, attenta alla politica e alle buone maniere, maestra del travestimento, ma soprattutto piena di risorse, coraggiosa, leale, e armata di un instancabile ottimismo nonostante le più variegate peripezie che le toccano in sorte e i più svariati manigoldi che credono di potersi approfittare della sua bontà d'animo.

Regina del palco alle Folies Bérgères della Ville Lumière, cerca poi di farsi ammettere alla corte di Re Giorgio VI salvo poi fuggire sotto la pioggia. Ripara sui Pirenei con lo spasimante di turno, per poi perderlo tentando di salvare l'onore e il patrimonio dell'amica Vera Charles. Incappa quindi a Venezia in uno scomodo parente del marito deceduto che la corteggia senza successo, e fugge in Tirolo per finire tra le braccia di un complottista affiliato al nazismo. Reduce dalle delusioni di un occidente reso cieco dal consumismo, si dà alla vita della comune in una landa sperduta della Georgia dove scopre che il comunismo non fa per lei. Una cavalcata a dorso di cammello in Egitto, e la ritroviamo a Beirut intenta a coronare il sogno d'amore dei Romeo e Giulietta dei giorni nostri, dopodiché si arrenderà all'impazienza di Patrick "amorino mio!" che vuole tornare in America, senza sapere che sulla nave che dovrebbe ricondurli a casa attraverso l'Oceano Pacifico dovrà difendersi dall'ennesimo truffatore senza scrupoli.

Per fortuna, col fascino e il carisma di sempre, a cui nessuno pare essere immune, Mame riuscirà ancora una volta a ribaltare la situazione a suo favore. E ad ogni travagliata sequela di inverosimili avventure la amerete ancora di più, oh, se la amerete, così tanto che alla fine rimpiangerete che il viaggio sia finito, dopo aver riso di cuore per trecentocinquanta pagine.




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