sabato 3 dicembre 2016

Elen@, il personaggio controverso de "La schiava di Granada"

Buongiorno colleghi lettori, oggi vi racconto di un libro che mi ha appassionato particolarmente per diversi motivi. Tanto per cominciare per l'ambientazione e il periodo storico, ovvero la Spagna al periodo dell'Inquisizione, un'ambientazione che avevo già amato molto leggendo Falcones; la storia che viene narrata d'altronde è a dir poco inusuale, soprattutto se si tiene conto del fatto che è ispirata a un personaggio realmente esistito e che scatenò all'epoca un acceso dibattito sulla sessualità: qui trovate le notizie verificate sull'esistenza di questo personaggio, che sebbene scritte in spagnolo mi sembrano piuttosto comprensibili.

 Trama:
Spagna, 1587. Nella sua lunga carriera d'inquisitore, Lope de Mendoza ha condannato peccatori di ogni genere, eppure mai aveva affrontato un simile enigma: chi è la persona che ha davanti? Chi è in realtà Céspedes? Secondo alcuni, il suo nome è Elena ed è la figlia illegittima di una schiava nera. Dopo un'infanzia segnata dalla povertà e dalla violenza, è stata costretta a sposare un uomo brutale da cui ha avuto un figlio. Quindi ha deciso di abbandonare la famiglia e ha cominciato a peregrinare di città in città, trovando lavoro come sarta o domestica. Ma, d'un tratto, di lei si sono perse le tracce... Secondo altri, il suo nome è Eleno ed è un uomo affascinante e dal passato oscuro. Distintosi durante la rivolta delle Alpujarras, l'ultimo atto della conquista cattolica del regno di Granada, ha vissuto a Madrid, è stato apprendista di un cerusico, ha esercitato la professione di chirurgo ambulante e ha conosciuto Maria del Cano, che poi è diventata sua moglie. Ed è proprio a causa di Maria che è stato imprigionato dalla Santa Inquisizione... Chi è dunque Céspedes? Basato su una storia realmente accaduta e ambientato in una Spagna dilaniata dalle guerre di religione, questo romanzo ripercorre le incredibili vicende di un individuo che ha sfidato una società ostile e bigotta pur di affermare il proprio diritto alla felicità.


Il libro si apre sull'incartamento che Don Lope de Mendoza, giudice dell'Inquisizione, si trova sulla scrivania un mattino di luglio del 1587, in cui si accusa di ermafroditismo, nonché sprezzo del matrimonio, sodomia, bigamia e varie altre cose tal Elen@ de Cespedes: l'imputato sembra essere sia maschio che femmina, ma fino a che punto la Chiesa può permettersi di suffragare un'ipotesi simile?


"Creò Dio Adam (cioè l'uomo) in sua forma;
 in forma di Dio creò esso, maschio e femmina. 
Il primo uomo, e ogni altro uomo di quanti ne vedi,
 è fatto, come dice la Scrittura, a immagine e similitudine di Dio,
 maschio e femmina". 
- Leòn Hebreo, Dialoghi D'amore - 

 D'altronde la letteratura scientifica dagli albori ha sostenuto per bocca di diversi emeriti studiosi la possibilità che in natura sussista la possibilità di essere maschio e femmina contemporaneamente, dalla Naturalis Historia di Plinio, al De humanis corporis fabrica di Vesalio, al De re anatomica di Realdo Colombo..

Il romanzo sembra vagamente un resoconto giudiziario degli eventi che condurranno infine il/la protagonista a essere denunciato, al punto che nei primi capitoli sono rimasta un po' delusa dal tono sbrigativo con cui venivano liquidati alcuni avvenimenti della prima infanzia di Elena. In realtà però questa sembianza confusionaria dell'incipit è necessaria per non confondere ulteriormente il lettore, dal momento che la parte più succosa è quella che riguarda il processo vero e proprio, e tutto ciò che è successo prima serve solo a dare al lettore un'infarinatura sui sentimenti contraddittori che fanno struggere l'imputato nella sua cella.

Elena, o Eleno, ha avuto una vita piena, vagabonda ma intensa. Insofferente all'interno di un involucro di carne e pelle che non sente proprio, non si rassegna a una vita da schiava e moglie e non mette radici da nessuna parte. Si scopre abile sarta, oltre che domestica, e parte in cerca del suo destino e del suo posto nel mondo. Scopre la propria sessualità risvegliarsi al contatto con bellissime donne, e vince il rimorso di andare contro natura facendosi passare definitivamente per uomo, arruolandosi nell'esercito che combatterà i moriscos nelle Alpujarras e imparando il mestiere di chirurgo, finché finalmente non conoscerà l'amore e sposerà Maria del Cano.. Ma nel suo cammino ha incrociato qualcuno che ha scovato nel suo sguardo e nelle sue movenze qualcosa di poco chiaro e che ha deciso di far ricorso al tribunale più temibile in assoluto per fare giustizia.. Grazie alla sua abilità di chirurgo Elen@ riuscirà incredibilmente a superare una miriade di ostacoli ma il braccio dell'Inquisizione è potente e allunga i suoi artigli ovunque..

Non vi anticipo nulla sul finale, ma vi invito a leggere questo libro sensualissimo e coinvolgente, che aiuta molto anche a riflettere sulla libertà dell'uomo di cercare la propria felicità e crearsi il proprio destino.

Non ti ho dato, o Adamo,
né un posto determinato, né un aspetto proprio, né alcuna prerogativa tua,
perché tutto secondo il tuo desiderio
e il tuo consiglio ottenga e conservi.
La natura limitata degli altri è contenuta
entro le leggi da me prescritte.
Tu te la determinerai senza essere costretto
da nessuna barriera, secondo il tuo arbitrio,
alla cui potestà ti consegnai.
Non ti ho fatto celeste né terreno, né mortale né immortale,
perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice
ti plasmassi e ti scolpissi
nella forma che avresti prescelto.

 - Giovanni Pico della Mirandola , Discorso sulla dignità dell'uomo - 









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